Ritornati da Aquileia

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Il vescovo invita a far “fruttificare” il Convegno

Ritornati da Aquileia

È concluso il “2° Convegno delle Chiese del Nordest” tenutosi a Grado e ad Aquileia, due antiche città dalle quali ha preso avvio la vita delle Chiese del Nordest e non solo. Il Convegno ha richiesto circa due anni di preparazione nelle singole diocesi e ha avuto un forte impulso e indirizzo dalla visita di Papa Benedetto XVI. Nel pomeriggio di venerdi 13 aprile a Grado si è aperta l’Assemblea dei convegnisti con un significativo momento di preghiera e di meditazione della Parola di Dio su un testo dell’Apocalisse, dove è raccolto il messaggio del Signore alla sua Chiesa, mentre il Convegno si è concluso poi con la solenne concelebrazione ad Aquileia presieduta dal card. Bagnasco, arcivescovo di Genova, presidente della CEI.

 

I lavori del Convegno hanno ripreso i tre grandi temi segnalati dalle 15 diocesi: Iniziazione cristiana e nuova evangelizzazione, Dialogo con le culture e le religioni, Bene comune. Su ciascuno di questi temi o aree, articolati in sottotemi, hanno lavorato, tutto il giorno di sabato, trenta gruppi esprimendo poi alla fine una serie di ‘proposizioni’ dalle quali i vescovi si impegneranno a raccogliere stimoli perché ogni chiesa diocesana, in comunione con le altre chiese del Nordest, risponda alla missione di annunciare l’evangelo con la Parola e di testimoniarlo con coerenti scelte di vita agli uomini e donne di questo nostro territorio e tempo.

A questo punto allora è finita la celebrazione Convegno, ma comincia il tempo dei frutti. Il seme è gettato, ci vuole qualche tempo che cresca, ma poi dovrebbero maturare i frutti. E qui mi permetto un invito a tutti, sacerdoti, religiosi e religiose e laici. Nessuno dica che la cosa non lo riguarda, tanto tutto continuerà come prima! È la grande tentazione che affossa ogni voglia di ‘rinascita nello Spirito’. Non è vero che non abbiamo bisogno di conversione nell’azione pastorale, nell’apertura al nostro mondo e tempo che sta vivendo forti trasformazioni culturali e in una coerente testimonianza di vita davvero ‘cristiana’ o meglio ‘evangelica’ nell’ambito della vita familiare, del lavoro, della vita sociale e politica di tutti noi che ci diciamo ‘cristiani’, ma che non lo dimostriamo con una vita ‘qualitativamente’ cristiana.

Mettiamoci tutti ‘a cuore aperto’ ad accogliere ciò che lo Spirito ha suscitato in questo lavoro di ascolto, pastori e fedeli riuniti insieme, per il rinnovamento della vita e delle fede delle nostre comunità. È per noi oggi l’ammonimento del Salmo 94: “Oggi, se udite la mia voce, non indurite il vostro cuore”. È quanto mi auguro che avvenga anche nella nostra Chiesa di Chioggia di fronte alle proposte che verranno come frutto di questo 2° Convegno di Aquileia. (+ Adriano Tessarollo)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 16 del 22 aprile 2012