Commentando… (del vescovo Adriano)
Smettiamola con l’inganno delle “elezioni subito!”
Chi chiede elezioni anticipate è perché non ha voglia di lavorare per il bene comune! Mi piacerebbe che tutti gli eletti dicessero: “mettiamoci a lavorare” in questo Parlamento che comunque è stato eletto. Possibile che non ci sia nessuna intesa sul bene comune? È cosa davvero tanto strana e incomprensibile questa idea, da non poter trovare una intesa comune in niente? Cari capipartito, carissime segreterie e direzioni di partito, pensate proprio che tutti i cittadini non capiscano che le grandi liti e contrapposizioni sono quasi sempre dettate da interessi di gruppi economici o di potere, da lobby di interesse, da corporazioni, da aggregazioni o altro ancora, che hanno quasi esclusivamente di mira potentati, affermazione di sé, la conquista o il consolidamento del proprio potere o prestigio? Perché si sta tanto litigando sulla nuova
legge elettorale? Forse per cogliere meglio la volontà popolare? Per desiderio di democrazia o di oligarchia? Si parla di governabilità! Ma quale? Scusate, cosa significa governabilità? Non basta che ci sia qualcuno che riesca comunque a comandare, ma è necessario che riesca a governare bene, in modo cioè da dare a tutti la possibilità di provvedere col proprio lavoro alla propria vita e a quella della propria famiglia. Bisogna che col lavoro e il contributo di tutti, in ragione delle proprie possibilità, si provveda a quanto è necessario per la vita di una comunità comunale, regionale o nazionale, con tutti i servizi richiesti e oggi possibili. La crisi di governo oggi è che nessuno è in grado di governare, perché deve permettere la continuazione di abusi, ingiustizie, corruzioni, privilegi, a un numerosissimo apparato burocratico, le cui paghe nessuno può permettersi di toccare, i centri di potere sono gestiti e ripartiti tra pochi gruppi di potere. Ci sono dirigenti che occupano più posti di lavoro, non lasciando spazio ad altri di entrare. Gente che nelle amministrazioni pubbliche crea ostacoli e ritardi, o per volontà o per incompetenza, al nascere di iniziative di lavoro. E chi mai può toccare i loro proporzionatamente altissimi stipendi? Nessuno! Hai mai sentito un sindacato che protesti contro queste categorie super pagate e super pensionate? O che abbia il coraggio di dire che ci sono più posti di lavoro che lavoro! Mai nessuno o quasi che senta il disagio di dirsi cristiano o anche cittadino onesto a fronte di tanti squilibri, ingiustizie, corruzioni? Quanto lavoro ci sarebbe da fare, per tutta la legislatura a sfoltire e cancellare leggi e circolari inutili, confuse e dannose prodotte in tutti questi anni per creare privilegi di singoli, di categorie, di corporazioni? L’unico indifeso e non considerato è il cittadino comune che deve correre e rincorrere le ingiunzioni di pagamenti in tutte le stagioni. E per essere certi che si paghi è stata istituita una pletora di controllori e supercontrollori che controllano il piccolo, ma chiudono gli occhi o concedono permessi dietro compensi occulti. E solo dopo anni ci si accorge di quegli abusi concessi! Ma ormai i giochi sono fatti. Certo che oggi c’è bisogno di competenza, ma anche di rettitudine e forza per non cedere ai ricatti dei più forti. E queste figure di uomini e donne “competenti, retti e forti” non sempre sono quelli che i partiti presentano agli elettori, perché li possano scegliere o almeno approvare. (+ vescovo Adriano)
da NUOVA SCINTILLA 5 del 2 febbraio 2014