La speranza messa alla prova: abbiamo un governo “politico”

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La speranza messa alla prova: abbiamo un governo “politico”

Bisogna lasciare spazio alla speranza. Vogliamo sperare che chi ha ricevuto, per la sua parte, la fiducia dei cittadini, abbia imparato la lezione. Ci aspettiamo un governo che non abbia di mira, in maniera più o meno occulta, di tutelare gli interessi del suo partito o della istituzione o lobby da cui è uscito e che lo ha appoggiato. Volesse il Cielo che ci sia in ciascuno dei ministri e in tutta la compagine governativa l’idea di “Bene Comune”. La gente ormai ha bisogno di vedere dei segni di attenzione per chi manca del diritto di poter provvedere al sostentamento proprio e della propria famiglia con il “sudore della sua fronte”, di chi manca dell’assistenza necessaria nella malattia e nella precarietà per cause non

dipendenti dalla propria volontà. C’è bisogno di vedere dei segni di attenzione verso il problema dell’educazione dei giovani, del sostegno alle famiglie impegnate nella crescita ed educazione dei figli, nella cura dei propri malati o disabili, nell’assistenza ai propri anziani. Basta con la tutela dei privilegi di pochi, con la sfacciata ricchezza di alcuni costruita spesso con lo sfruttamento di altri; basta con gli sprechi inutili e le costose e lunghe pratiche burocratiche che rallentano il genio e l’intraprendenza produttiva; basta con le astuzie di chi dilapida i beni pubblici impossessandosene a basso prezzo all’insaputa di tutti; basta col favorire chi può permettersi di gestire capitali immensi spostandoli impunemente da una parte all’altra, a fini speculativi, e sottraendoli là dove sarebbero fonte di lavoro onesto per molti. Basta con il cedimento verso i gruppi che più gridano, dei gruppi che già hanno tutte le buone garanzie. Basta col tenere in piedi enti che hanno solo il compito di assicurare lo stipendio lauto dei soliti raccomandati dai partiti, dai politici o da alti funzionari. Vediamo alla prova dei fatti chi e per che cosa ciascuno o ciascun gruppo si impegna. Chi governa abbia il coraggio di smascherare chi ostacola le riforme, chi vuole continuare a mantenere una selva di leggi che sono solo balzelli e trappole per i piccoli e tutela di privilegi per i grandi. Deve risultare a tutti chi fa della demagogia per comprare consensi e chi è disposto a giocarsi la faccia contro i poteri economici, politici e sociali e di quanti scendono o rimangono in campo a tutela degli interessi della loro parte o del loro gruppo o dei loro iscritti, a danno di tutti gli altri. Un cordiale augurio al nuovo Governo per la difficile missione, che richiede intelligenza coraggio e forza, per essere ‘Governo che governa’ e non Governo governato da altri potentati o piovre politiche ed economiche che non vogliono mollare la loro preda. Vediamo se “l’unione fa la forza” o se ancora una volta prevarranno le divisioni che ridurranno anche questo Governo, che è stato definito dal Capo dello Stato ‘governo politico’, ad essere ostaggio di deputati e senatori espressione occulta di ben altri poteri. Il problema sta proprio qui, in quella marea di deputati e senatori che abbiamo eletto, ma che non sappiamo ancora bene cosa li abbiamo eletti a fare. Speriamo che ce lo mostrino con leggi, provvedimenti e riforme che cominceranno presto ad approvare. (+ Adriano Tessarollo)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 18 del 5 maggio 2013