COMMENTANDO…
Incarnazione oggi: da Nazaret
La visita alle due chiese, quella dell’Annunciazione e quella di San Giuseppe o della Sacra Famiglia, a Nazaret, mi ha suggerito alcune riflessioni. La piccola e antica casa/grotta di Maria oggi è divenuta una grande basilica attraverso una trasformazione durata secoli e attraverso vicende di adattamenti, distruzioni, ricostruzioni, ingrandimenti e abbellimenti. Questa la vicenda dell’edificio. Lo stesso è avvenuto, in maniera molto più modesta, per la chiesa di San Giuseppe o della Sacra Famiglia. Ma il mio pensiero è andato ai personaggi che hanno abitato quelle piccole case/grotte iniziali: Maria, Giuseppe e Gesù. La ragazza, Maria, al pari della sua basilica, è cresciuta nella ‘glorificazione’ lungo i secoli, tanto da diventare, da umile ragazza di uno sperduto e piccolo villaggio a potentissima Regina/Madre universale nota, venerata e glorificata in tutto il mondo.
Tutto è incominciato da quel saluto iniziale: “Ave, Maria, piena di Grazia, il Signore è con te… lo Spirito Santo scenderà su di te…concepirai e darai alla luce un figlio… Santo e chiamato Figlio di Dio… Eccomi, sono la serva del Signore…”. La sua vita nei racconti evangelici è stata modestissima, da vera serva di quel Figlio, prima in casa come semplice mamma di cui esplicitamente si dice pochissimo, e poi come discepola per i villaggi della Galilea, con alcune altre donne e uomini fino a Gerusalemme, per assistere poi alla esecuzione della sentenza di morte per crocifissione. Anche per il giovane Giuseppe tutto ha avuto inizio dalle parole: “Non temere, Giuseppe, di prendere con te Maria… quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo… E Giuseppe fece secondo la parola dell’Angelo”. Di lui i racconti evangelici dicono esplicitamente meno ancora…: artigiano nella sua casa… ritenuto padre di quel Figlio che ad un certo punto ha cominciato a parlare di Dio e del suo Regno in maniera che si discostava da un certa predicazione ufficiale e tradizionale, operando anche delle guarigioni. Dagli scritti evangelici non ci viene detto se come Maria si sia posto al seguito di Gesù addirittura fino a Gerusalemme. Pure della vita familiare ci viene detto poco, ma quanto basta per lasciarci intendere la semplice, umile e talvolta faticosa situazione vissuta come famiglia. Eccoli in viaggio verso Betlemme, poi in cerca di accoglienza e sicurezza forse presso parenti o conoscenti ai confini o futuri del Regno di Erode, poi di ritorno a Nazaret, infine in pellegrinaggio a Gerusalemme… per continuare poi con la vita normale familiare fino a quando Gesù aveva circa trent’anni! Incarnazione dunque fu per tutti e tre questa semplice vita reale, umile, travagliata in alcuni momenti, specie in quello finale. La glorificazione di tutti e tre, successiva e conseguenza di questa ‘incarnazione’ dove tutti e tre, ciascuno a modo suo, hanno servito i disegni di Dio. Bella e consolante lezione anche per tutti noi immersi nella umile e talvolta tribolata vita personale e familiare. Non cerchiamo gloria e dominio ma umiltà e servizio.
+ Adriano Tessarollo
Da Nuova Scintilla n.43 – 12 novembre 2017