COMMENTANDO… (n.5-2015)
Rottura: coerenza, rissosità o conflittualità di interessi?
Ricordo una poesia imparata in seconda o terza elementare, dunque circa sessant’anni fa! Diceva: “Cattivo è stato lui! Cattiva è stata lei! M’ha preso i miei giocattoli! E lei m’ha preso i miei! M’ha rotto la mia bambola! M’ha dato un pizzicotto! E il mio cavallo a dondolo ha il naso tutto rotto…! Ora in castigo subito dovete entrambi andare, e così imparerete a pensarci prima di litigare”. Era una piccola poesia che narrava la lite tra una sorellina e un fratellino.
Una serie di accuse e controaccuse che ognuno rivolgeva all’altro. Naturalmente nessuno dei due riconosceva le sue colpe o ammetteva i propri soprusi o dispetti! Il tutto comunque si concludeva con l’intervento del genitore che, riconoscendo le colpe di entrambi, metteva in castigo tutti e due! E’ la seconda volta che in questi quasi sei anni di presenza qui a Chioggia, sentendo l’aria che tira, la ‘legislatura’ cittadina rischia di chiudere i battenti prima del tempo. E forse verrà un ‘esterno’ a concludere il mandato, se non si ricorre a elezioni anticipate. Mi sia permesso di dire che, come esperienza insegna, questi ‘finali’ già visti, non apportano né grandi novità né grandi vantaggi per il bene della città stessa. Talvolta si ha l’impressione che l’esercizio della democrazia abbia la sua migliore espressione nell’ostacolarsi reciprocamente tra le parti che hanno avuto dal popolo l’incarico di ‘governare la città’ con criteri di ‘bene comune’. E’ così impossibile trovare una convergenza sulle cose buone e utili da fare per la città, o prevale così tanto il conflitto degli interessi di parte, per non riuscire a proseguire il governo della città fino alla conclusione della ‘legislatura’? Constato con rammarico che le soluzioni dei problemi, la risposta ai bisogni e alle urgenze numerose saranno continuamente rimandate, e il danno ricadrà naturalmente sulla cittadinanza, che ora non ne avrebbe alcun bisogno. Non è certamente bello vedere che in una città, di meno di cinquantamila abitanti, non si riesce a individuare ciò che davvero giova al bene dei cittadini e per una intera legislatura non si riesca a lavora insieme, trovando una unità operativa. È la fatica che del resto viviamo anche noi nella nostra chiesa cittadina e diocesana. Forse sarà bene smettere lo stile dell’accusa, che si ripete ormai dovunque, come dice la poesia sopra citata: Cattivo è stato lui! Cattiva è stata lei! Anche perché invocare l’intervento del popolo come giudice, attraverso le elezioni, difficilmente risolve le cose dato che spesso non gli è dato di capire i veri giochi e le vere cause dalla rottura finale. Quindi poi ritorneranno comunque in campo ‘quelli di prima’ che, dopo qualche tempo, ricominceranno a litigare, sempre in nome della democrazia e del bene comune! E il popolo nuovamente sta a guardare e ne subisce le conseguenze. Non sarà possibile un ‘contratto sociale’ tra le parti, che duri tutta una legislatura? Ce lo augureremmo tutti.
+ Adriano Tessarollo