Commentando…
Eventi diversi e diversamente importanti
Le elezioni politiche
Certo che questi due mesi di cosiddetta ‘Campagna elettorale’, se devo essere sincero, hanno creato più confusione che speranza. Quasi nessuno ha avuto il coraggio di dire che abbiamo bisogno tutti di rimboccarci le maniche, a partire da chi ha di più e di più può, perché la situazione è davvero difficile. Poco si è sentito sulla seria decisione di eliminare spese ed enti inutili, di contenere le super-paghe (anzi proprio le più alte hanno avuto anche un ulteriore incremento del 3%), nessuno ha detto che non è bene che spendiamo in Italia circa 15 miliardi in giochi di azzardo, che non è il caso di proclamare scioperi dannosi sui vari servizi pubblici che già sono
molto costosi, che è ora di finirla con corruzioni, tangenti, buste e bustarelle a partiti, manager di enti pubblici o bancari o altro. Nessuno ha parlato di serie politiche familiari, in aiuto a genitori lavoratori e lavoratrici, come se il problema principale della famiglia sia ‘il matrimonio gay’. E via di questo passo! Qualcosa, ma molto poco si è detto anche sui giovani. Tutti a promettere esenzioni, riduzioni, salari minimi garantiti a tutti, incentivazioni al consumo, senza dire dove si prenderanno gli oltre 150/200 miliardi stimati necessari per le promesse esenzioni, riduzioni e restituzioni varie. Forse tutto questo ci dice che noi cittadini dobbiamo ‘vigilare’ e ‘monitorare’ l’operato dei nostri ‘eletti’, non al momento delle promesse elettorali che durano i due mesi del tempo ‘pre-elezioni,’ ma durante tutto il tempo della legislatura, e non preoccuparci di eleggere chi ci promette qualche ‘vantaggio di classe’ o di partito o di lobby, ma davvero chi mostra rettitudine e attenzione per il bene di tutti e per ciò che giova al bene di tutti, cioè quello che permette a tutti una vita laboriosa e dignitosa. E’ perfettamente inutile scendere numerosissimi in piazza o ascoltare per tante ore le varie TV, come è accaduto in questo mese e mezzo, per sentire slogans o promesse o risse di vario genere. C’è bisogno di ben altro per educarci alla politica e al controllo effettivo della società su ciò che fanno gli eletti negli anni in cui esercitano il potere su nostro mandato. Dobbiamo imparare a chiedere conto della fiducia che diamo alle persone al momento del voto. Non possiamo chiederlo ai capipartito che non incontreremo mai e mai ci ascolteranno, ma alle persone che eleggiamo nel nostro territorio, sì. Purtroppo non ci è dato conoscerle al momento del voto, salvo in qualche caso.
La conclusione del ‘servizio papale’ di Benedetto XVI.
In queste settimane, e nelle prossime poi, i giornali, le TV, Internet, Facebook e Twitter vari saranno superaffollati di giudizi e valutazioni sulla rinuncia del papa, sulle sue cause e sulle sue conseguenze, sulle manovre del Collegio cardinalizio prima e durante il Conclave e poi di commenti sul nuovo papa. La gran parte dei commenti, delle illazioni, delle critiche e delle prospettive saranno proposti dal punto di vista politico, economico, culturale, sociologico. Molto meno invece dal punto di vista della fede e della qualità della vita e missione della Chiesa che è chiamata a rinnovare sempre il suo volto evangelico, della sua purificazione spirituale di cui sempre necessita, del suo positivo impegno nel mondo che pure può essere migliorato. E’ su questo orizzonte di fede il messaggio che papa Benedetto XVI, con la sua rinuncia per l’età che avanza e le forze che diminuiscono, ha lasciato alla Chiesa che ha guidato in questi anni di pontificato. E’ bello constatare in questa occasione il riconoscimento gioioso e amorevole che i fedeli gli stanno esprimendo in occasione della conclusione del suo ministero ‘petrino’. Aggiungiamo anche noi, oltre al nostro grazie, l’augurio e la preghiera perché la serenità e la forza che viene dall’ “Alto” lo accompagnino nei giorni e nelle condizioni di salute che il Signore vorrà ancora donargli. (+ vescovo Adriano)
da NUOVA SCINTILLA 8 del 24 febbraio 2013